Mi chiamo Vincenzo Chiesa, ho 81 anni, sono laureato in economia e commercio ed ho svolto la professione di dottore commercialista in Brescia, dove avevo uno studio.
Sono stato colpito da ictus cerebrale nel febbraio ’95 e sono rimasto paralizzato alla parte sinistra del corpo. Nell’estate ’98 sono stato ricoverato per circa tre mesi alla Casa di Riposo di Pralboino per sottopormi a fisioterapia riabilitativa; successivamente sono ritornato a casa mia a Brescia con mia moglie ed a contatto con i miei figli (un maschio e una femmina) che continuano l’attività dello studio professionale.
Su mia richiesta, nell’estate successiva sono stato riaccolto presso la struttura di Pralboino. Ho preso questa decisione sia perché a casa non potevo disporre dell’assistenza di cui ho bisogno sia perché mi sono trovato bene l’anno precedente.
In Casa di Riposo, infatti, ho rinsaldato e rinvigorito gli ottimi legami con il personale. Devo dire che è stata ed è tuttora una buona esperienza anche perché, grazie alla confidenza con le ragazze, sono venuto a conoscenza di molte situazioni individuali e famigliari, positive e negative, che mi hanno permesso di capire come altre persone vivano drammi forse più pesanti del mio.
Esse, rendendomi partecipe della loro vita, mi dànno la possibilità di sentirmi ancora utile a qualcuno.
La mia collaborazione emerge anche dalle attività che svolgo quotidianamente in Casa di Riposo.
Uno dei miei compiti è quello di tenermi aggiornato continuamente sulle novità fiscali e legislative che riguardano la mia professione. Leggo, ad esempio, ogni giorno il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”
per rilevare e segnalare norme che possono interessare sia l’Ente presso cui sono ricoverato sia l’attività professionale dei miei figli.
Partecipo attivamente alle varie manifestazioni promosse dalla Casa di Riposo, fra cui le tombolate, il gioco con le carte e con gli scacchi, i giochi della terza età, uscite. Ricordo con piacere l’ultima ad Asola (Mn) per ascoltare il concerto di Nilla Pizzi.
Mi trovo bene qui, così come tutti gli altri Ospiti che hanno, inoltre, il vantaggio di essere conosciuti o imparentati con il personale della Casa. Tra il personale e gli Ospiti, infatti, vi è questa relazione di parentela o di amicizia di vecchia data che facilita la permanenza nella struttura.
Sento che anche le imminenti festività natalizie confermeranno lietamente quanto sopra detto, dato che vi sarà affluenza di parenti e di amici in visita a noi Ospiti. Mi considero, perciò, fortunato perché anche io approfitterò del clima armonioso che si creerà durante le feste.
Auguro a tutti gli Ospiti, ai parenti e ai dirigenti un felice Natale e un 2004 di pace e di prosperità.
Vincenzo Chiesa