Finchè mio padre visse era severamente proibito avere delle armi in casa e sia io che i miei fratelli eravamo molto dispiaciuti in quanto desideravamo intensamente andare a caccia.
Mio fratello maggiore possedeva un antico fucile e qualche volta ci portava a caccia con lui. Teneva l’arma nascosta nei buchi delle piante di gelso, avvolta in un sacco.
Nel 1925 mio padre ci lasciò. Questa perdita fu naturalmente molto dolorosa, ma ci diede la libertà di seguire il nostro istinto innato di cacciatori, anche se agli inizi sentivamo quasi un senso di rimorso.
Fu allora che presi la licenza di caccia ed acquistai il mio primo fucile.
Domenico Margini