Lucia Premi: il mio miracolo

Erano le 22.00 del 17 agosto 1995 e mi trovavo in casa a discorrere tranquillamente con mia cognata, quando, all’improvviso, avvertii un gran mal di testa. Ricordo che si trattava della parte sinistra del capo.
I miei familiari mi aiutarono subito a stendermi sul divano.
Da quel momento in poi non ho più memoria.
Mi hanno raccontato, molto tempo dopo, che, una volta posatami sul divano, chiamarono il medico di guardia. Il dottore non si accorse dell’emorragia cerebrale, che mi fu poi diagnosticata all’Ospedale di Leno, dove fui trasportata.
Da Leno, la mattina seguente, fui trasferita all’Ospedale di Manerbio per una TAC. Quell’esame mise in luce una emorragia cerebrale.
Di nuovo fui trasferita, stavolta da Manerbio all’Ospedale Civile di Brescia per essere immediatamente operata. Il dott. Lenzi mi operò; poi rimasi per un mese in sala di rianimazione.
Dimessa dall’ospedale civile pur essendo ancora in coma, fui accettata, malvolentieri per la gravità del caso, dall’ospedale di Leno. Sia la Domus sia il reparto fisioterapico di Volta Mantovana, da dove venne anche uno specialista per visitarmi, vollero accogliermi.
Così i miei familiari si rivolsero alla Casa di Riposo di Pralboino, che diede subito la propria disponibilità.

Dopo 5 mesi dal mio ingresso, sempre in coma e come conseguenza della emorragia, si evidenziò una paralisi. Mi portarono urgentemente all’Ospedale di Manerbio. Lì mi fecero una tracheotomia. Per tre anni portai nella gola una cannula di metallo, che ogni mattina andava cambiata. Tre anni durò il supplizio della cannula, poi finalmente mi operarono, ricucirono e fecero una plastica per otturare il forellino.

Ad otto mesi dall’incidente mi svegliai dal coma. I miei primi ricordi sono quelli della fisioterapia: i tutori per le gambe, il dolore dello sforzo.
Dopo un anno ancora soffrivo e spesso mi trovavo a pensare che sarebbe stato meglio…smettere di provare dolore.
Nel frattempo morì, all’età di 89 anni, mia madre ed io lo seppi dopo un anno e mezzo. Io mi ammalai il 17 agosto e lei morì il 18 di ottobre 1995. Dall’incidente non la rividi più.

Ora sono passati otto anni. Io dovrò ringraziare, finché vivrò, i medici e tutti gli infermieri e gli assistenti, il fisioterapista cav. Mario Patronaggio (che con tanta pazienza mi ha seguita, anche se mi ha fatto tanto male) e tutti quelli che, con grande dedizione ed amore, mi hanno assistita e curata.

Dopo aver usufruito per diverso tempo del Centro Diurno della Casa di Riposo, ora ho riacquistato la mia autonomia motoria e sono andata a vivere nell’appartamento nuovo acquistato nel centro del paese.

Un grazie di cuore a tutti!

Lucia Premi

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