Pralboino: imparare l’inglese, non è mai troppo tardi

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Orsola Mor, con la foto della giovane regina Elisabetta II, durante una lezione con i suoi discenti

Dopo una vita trascorsa in Inghilterra, un’intraprendente nonna di 87 anni è salita “in cattedra” alla Rsa Fondazione Longini-Morelli

Pralboino – Ore 10.00, suona la campana. Tutti in aula, inizia la lezione. Una prassi che si ripete quotidianamente in qualsiasi istituto scolastico. Nulla di rilevante. La circostanza, però, si trasforma in eccezione se la classe la si trova, non in una struttura scolastica, ma in una casa di riposo con alunni non giovanissimi e insegnante nono laureato.
Così accade a Pralboino, alla Fondazione Onlus Longini-Morelli entro le cui mura trova ospitalità diurna la signora Orsola Mor. Una intraprendente nonna 87enne, improvvisata educatrice, fa leva sulle esperienze linguistiche acquisite nel suo percorso esistenziale per farne partecipi le coetanee accolte nella stessa casa di riposo pralboinese.
La competenza nell’idioma inglese non l’ha appreso entro un ateneo, bensì sul campo, nella quotidianità della sua lunga vita trascorsa in buona parte nel Regno Unito. Oltre Manica l’avevano catapultata gli eventi. Infatti, originaria di Pralboino, dopo aver trascorso un tratto di vita non troppo facile (a 18 anni aveva perso entrambi i genitori), costretta a badare e curare i tre fratelli minori, si adattò a far la domestica in città e a Milano. Poi, a 35 anni, una svolta che ha significato per lei lavoro in terra straniera, a Londra, dove trova occupazione per un anno nell’ospedale italiano come inserviente.
Imparata la lingua, da qui si sposta per altri tre anni in un nosocomio inglese, al Children Hospital. Quindi, acquisita la qualifica di infermiera, presta servizio in altri ospedali londinesi lavorando nel turno notturno per terminare la sua carriera a 56 anni all’University College Hospital.
Mantiene dimora nella capitale inglese, in alloggio di proprietà comunale, per rientrare periodicamente in Italia a dare assistenza al fratello Giovanni con problemi di salute. Fa, quindi, la spola Inghilterra-Italia di quando in quando per alcuni anni, fino a questi giorni, quando pare essersi definitivamente stanziata a Pralboino in una casa nel quartiere Salmistro.
Il suo peregrinare ora è solo di domenica quando si reca a Brescia a far visita all’altro fratello, Antonio. A tenerla collegata con la Gran Bretagna è il telefono, tramite il quale spesso si mette in contatto con una suora missionaria della Consolata.
Ed è con spirito da quarantenne e tanta lucidità, che giornalmente riunisce in una saletta della casa di riposo una diecina di “scolari” per impartire loro puntuali nozioni di lingua inglese. Non a caso. Si è prefissa un vero e proprio programma didattico. I primi insegnamenti sono stati per la numerazione. Poi si è passsati a scandire i giorni della settimana, quindi i mesi dell’anno. Nei prossimi incontri si inizierà con lo spelling per continuare con alfabeto, pronuncia e poi le frasi di uso più comune.
L’attenzione è molta e per i nonni il ritornare sui banchi si sta rivelando una fonte di ravvivato interesse. Insomma l’istruzione non ha tempo, o come si dice: “Non è mai troppo tardi”.

Bruno Manenti

da “Il Giornale di Brescia”, martedì 1 marzo 2011

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