Casa di Riposo: un elisir di lunga vita?

Oltre la metà degli ospiti ha superato i 90 anni e tre donne hanno già scavalcato il secolo nella Fondazione Onlus “Longini-Morelli-Sironi”

Gli ospiti. La casa di riposo di Pralboino sembra aver scoperto l’elisir di lunga vita. Basti sapere che tre IMG_0114dei 96 ospiti hanno scavalcato il secolo, ben 45 sono ultranovantenni e altri sei spegneranno novanta candeline nel corso del 2016. Vantano il record di longevità tre donne: Maria Comincini (101 anni), Caterina Pietta (102 anni) e Teresa Papa (103 anni).
Quest’ultima è nata il 21 luglio del lontano 1912. A 19 anni ha dovuto combattere contro il tifo. E solo tre anni fa ha superato brillantemente due interventi per la rimozione delle cataratte.
L’amica Caterina è originaria di Milzano, è nubile e vive in casa di riposo da una decina di anni.
Maria, invece, è nata a Pralboino il 13 gennaio 1915 e ha fatto la sarta fino all’età di 75 anni.

Lo staff. A seguire tutti questi anziani e a farli sentire in famiglia ci pensa ogni giorno un nutrito staff composto da 87 persone con qualifiche e mansioni diverse. Il coordinamento è affidato al direttore Luigi Gogna e al presidente Domenico Filippini, volontario assiduo oltre che guida del consiglio di amministrazione. Oltre ai dipendenti assunti, numerose braccia volonterose si adoperano per rendere la permanenza agli anziani il più confortevole e adeguata possibile.

La storia. La casa di riposo di Pralboino vanta una lunga storia. Nel 1800 il paese sentì la necessità di disporre di un ospedale, in cui ospitare e curare gl infermi e gli anziani. L’aspirazione trovò concretezza nel 1912 grazie ai numerosi benefattori che riuscirono a finanziare la costruzione del Ricovero Vecchi e a rispondere alle esigenze di avere un ospedale.

Il Ricovero Vecchi cominciò a funzionare nel 1912, mentre l’Ospedale Longini, realizzato attraverso l’ampliamento del Ricovero, iniziò la sua opera assistenziale nel febbraio 1924. Venne chiamato Infermeria Cronici Longini dal nome del benefattore Giuseppe.

Nel 1938 la struttura diventò Ente morale con un proprio consiglio di amministrazione formato da cinque membri. L’assistenza fu affidata alle Ancelle della Carità, tre suore delle quali una madre superiora. Per i servizi c’era il personale laico.
Nel 1940 venne approvato lo statuto, poi riformulato nel 1953. Ultimo passo significativo avvenne nel 1985.

I benefattori. Grazie ai lasciti di benefattori, l’amministrazione del Ricovero Vecchi decise di erigere una nuova casa di riposo rispondente alle normative regionali in materia di assistenza.
Nel 2003 il passaggio da Ipab (Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza)) a Fondazione Onlus Longini-Morelli e, di recente, Longini-Morelli-Sironi, ovvero Ente morale con personalità giuridica di diritto privato. Una istituzione che ancora oggi fornisce agli anziani accoglienza, ospitalità, assistenza sanitaria, cura della persona e momenti distensivi.

                                                               Bruno Manenti, da “Giornale di Brescia” 29-01-2016

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